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al testo di alessandro venuto
Gli dei ci invidiano le risate dei bimbi
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Gli dei ci invidiano
le risate dei bimbi,
il battito del cuore
che pulsa,
il contatto di un gattino
sulla pelle;
la malinconia che scende
di sera col suo velo
sottile,
la gioia che rara ci prende
E dura un’istante.
Talvolta mortali si fingon gli dei
per provare il gusto
Di un sogno
che dall’alba
finisca al tramonto,
la fuga di un amore rubato
e tosto perduto,
di un bacio salato,
di uno sguardo
rapito da portare con loro
nel vuoto infinito.
E io che il più silvano
Tra i figli dell’uomo mi dico,
altri me dicon l'Oscuro,
stasera brindo al sorriso dei miei
bimbi felici e al corpo caldo
della moglie fedele.
Fuori tempesta dilaga.
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alessandro venuto
- 03/04/2020 11:11:00
[ leggi altri commenti di alessandro venuto » ]
Grazie ancora una volta, una di più, per il commento. Essere umani, animali a sangue caldo, richiede calore. E aspirazione al divino. Il tutto non troppo 😬
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Arcangelo Galante
- 03/04/2020 10:42:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Lautore, ben racconta il suo stato danimo e lenfasi provata per la scoperta di una sua gioia interiore, in seguito all’umanità che lo contraddistingue dalle divinità, le quali, malgrado i soprannaturali poteri, giammai saranno in grado di apprezzare la piacevolezza dei sentimenti dell’uomo, ed ogni intensa eccitazione, scaturita dalle sensazioni dell’individuo stesso. Una così tale prerogativa, felice e gratificante, solamente l’anima può assaporarla a fondo, possedendone l’essenza della vita nonché le luci e ombre d’un sentire intimo, tipicamente appartenente al genere umano. Poesia gradita nel realistico messaggio!
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